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Perché aumentano i costi sanitari e i premi?

Dall’introduzione della legge sull’assicurazione malattie (LAMal) nel 1996, i premi dell’assicurazione di base sono aumentati costantemente, a causa dei costi sanitari che crescono inarrestabili. I premi devono coprire i costi e quindi ne seguono l’evoluzione. Solo una minima parte dei premi copre i costi amministrativi delle assicurazioni, perché le assicurazioni malattia non possono realizzare profitti nell’assicurazione di base. Scoprite qui di più sulle cause dell’evoluzione dei premi e dei costi sanitari.

L’evoluzione dei premi nell’assicurazione di base

I premi riflettono i costi sanitari

Grafico: Sviluppo dei premi e delle prestazioni nell'assicurazione di base obbligatoria dal 1999 al 2021. 1996: CHF 1.539, 2021: CHF 3.788.
Fonte: Ufficio federale della sanità pubblica: Statistica dell’assicurazione malattie obbligatoria 2022

Questo grafico mostra l’evoluzione:

Questi dati sono più che raddoppiati tra il 2000 e il 2022: da CHF 1’935 a CHF 3’907 per persona assicurata.

I costi amministrativi sono le spese sostenute dalle assicurazioni per la loro operatività (trattamento delle fatture presentate, modifiche e stipule contrattuali, osservanza delle prescrizioni delle autorità, salari, affitti ecc.) e rappresentano in media circa il 5% dei premi.

I premi riflettono i costi sanitari e sono aumentati nella stessa misura (2000: CHF 1’850; 2022: CHF 3’766). Coprono i costi dei trattamenti medici (costi delle prestazioni) e i costi amministrativi delle casse malati. Inoltre le casse malati devono costituire riserve di legge, per poter far fronte anche costi per prestazioni inaspettatamente elevati. Tali riserve possono essere usate solo a tale scopo (sono “vincolate”).

Perché aumentano i costi sanitari e conseguentemente i premi?

Il progresso dovuto alle nuove possibilità diagnostiche e terapeutiche ha risvolti positivi e nel lungo termine può addirittura ridurre i costi, ad esempio se permette di trattare con successo una malattia grazie a una diagnosi precoce. Inoltre, oggi è possibile trattare malattie per le quali prima non esistevano trattamenti o medicamenti, per esempio molti tipi di cancro.

Tuttavia, molti di questi nuovi medicamenti sono estremamente costosi perché il loro sviluppo è stato molto dispendioso e allo stesso tempo promettono ottimi risultati. Anche le nuove possibilità diagnostiche e di trattamento generano spesso un aumento dei costi, poiché vengono impiegate con maggiore frequenza dai fornitori di prestazioni o i pazienti le richiedono di più, secondo la logica per cui ciò che viene offerto deve essere anche consumato. Questo comportamento è comprensibile, ma influisce direttamente sui premi.

Grazie all’eccellente assistenza medica, la popolazione svizzera diventa sempre più anziana. Gli elevati costi sanitari comportano quindi anche dei notevoli benefici. Inoltre, non diventiamo solo più anziani, ma restiamo anche sani più a lungo. Indipendentemente dall’età, la maggior parte dei costi sanitari è concentrata nell’ultimo anno di vita di una persona.

Ciò nonostante, sono le persone anziane ad aver bisogno di più trattamenti medici e il loro numero aumenta: la percentuale di ultrasessantacinquenni è aumentata di quasi il 50% tra il 2001 e il 2021 (Ufficio federale di statistica, Dati relativi all’età della popolazione residente permanente secondo la categoria di nazionalità e il sesso, 1999-2021).

Secondo uno studio dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), i titolari di assicurazione complementare si operano più frequentemente rispetto agli assicurati di base nonostante l’assenza di specifiche indicazioni terapeutiche. Sono giunti alla stessa conclusione vari studi che hanno analizzato gli interventi al ginocchio, alla colonna vertebrale, all’anca, alla prostata e al cuore. Nonostante l’assicurazione complementare dei pazienti, ognuna di queste operazioni è in parte a carico dell’assicurazione di base, perciò questi trattamenti aggiuntivi gravano sui premi di tutti gli assicurati in Svizzera. Pertanto, prima di sottoporsi a un’operazione pianificata, è sempre bene chiedere un secondo parere medico.

Gli ospedali sono orientati al profitto, tuttavia molti sono in deficit. Ciò è dovuto, da un lato, alla densità ospedaliera troppo elevata e, dall’altro, (dal punto di vista degli ospedali) alle tariffe troppo basse. Per garantire l’economicità delle loro attività, gli ospedali tendono a incrementare la propria cifra d’affari aumentando le prestazioni.

La Svizzera dispone di un numero elevato di ospedali, medici, operatori sanitari, terapeuti, ecc. e apparecchi medici. Allo stesso tempo, tutti devono lavorare con orientamento al profitto e sfruttare al meglio l’infrastruttura medica. Spesso ciò avviene a scapito dell’efficienza, il che a sua volta genera maggiori costi.

  • Finanziamento uniforme delle prestazioni ambulatoriali e stazionarie (EFAS): In caso di ricovero ospedaliero stazionario, i costi sono al 55% a carico del Cantone e al 45% dell’assicuratore malattia. Un trattamento ambulatoriale è invece al 100% a carico dell’assicuratore malattia. Questo principio porta a incentivi sbagliati e ostacola un maggiore ricorso ai trattamenti ambulatoriali, come richiesto da molti attori del settore. Per questo gli assicuratori malattia, ma anche medici, ospedali, il settore farmaceutico e diverse organizzazioni si battono per un finanziamento unitario delle prestazioni stazionarie e ambulatoriali.
  • Conflitti di interesse dei Cantoni: in particolare nel settore ospedaliero, i Cantoni hanno interessi in parte contrastanti a causa dei loro svariati ruoli, in quanto pianificano l’assistenza, sono proprietari degli ospedali, cofinanziatori e approvano le tariffe. Pertanto, possono esercitare un’influenza che è contraria alla concorrenza regolamentata, ad esempio nella pianificazione ospedaliera, nella definizione delle tariffe o nell’assegnazione di sussidi agli ospedali inefficienti. Di sicuro, in Svizzera ci sono troppi ospedali e anche con un numero minore di ospedali, ben pianificati, l’assistenza non ne risentirebbe. Lo stesso vale in generale per il numero di medici. In tale ambito un contributo potrebbe provenire dalla gestione strategica del numero di autorizzazioni, che tuttavia è scarsamente impiegata.
  • Prezzi dei medicamenti troppo alti: la spesa per i medicamenti è cresciuta notevolmente negli ultimi anni ed è tra le più alte al mondo nel rapporto pro capite. Allo stesso tempo, i prezzi dei medicamenti in Svizzera sono molto alti rispetto ai paesi esteri. I prezzi sono stabiliti e regolarmente rivisti dall’Ufficio federale della sanità pubblica. Esiste un potenziale di risparmio, soprattutto per i generici e i biosimilari. Tuttavia, l’industria farmaceutica, il settore export più forte che garantisce posti di lavoro ed entrate fiscali e che di conseguenza ha una grande influenza sulla politica, è poco interessata alla riduzione dei prezzi. Inoltre, grazie al maggiore margine di distribuzione, la vendita di medicamenti più costosi è più redditizia per le farmacie e gli studi medici. La federazione di settore delle casse malati santésuisse si impegna per una riduzione dei prezzi e per stabilire un margine di distribuzione indipendente dal prezzo.
  • Tariffe ambulatoriali obsolete: la tariffa Tarmed, usata per la fatturazione delle prestazioni mediche, è considerata da molti anni obsoleta. Su questo sono concordi tutti gli operatori del sistema sanitario. Tuttavia, i nuovi forfait ambulatoriali e la nuova tariffa per singola prestazione Tardoc non trovano ancora applicazione a causa del forte disaccordo tra gli operatori e le autorità sulla definizione di una nuova tariffa. La federazione delle casse malati santésuisse punta in particolare sui forfait ambulatoriali, perché permettono di retribuire gli stessi trattamenti sempre allo stesso modo, evitando le diversità nei conteggi delle prestazioni, come può accadere oggi.
  • Ampliamento del catalogo delle prestazioni dell’assicurazione di base: Sono sempre più le prestazioni coperte dall’assicurazione di base: le nuove aggiunte sono la psicoterapia e la podologia. Da un lato questo è positivo, perché servono a trattare malattie diffuse, ma dall’altro, ciò che prima era a carico del paziente o coperto dall’assicurazione complementare facoltativa, ricade su tutti i pagatori di premi dell’assicurazione di base. Inoltre, nell’implementazione non sono stati presi in considerazione aspetti importanti che, secondo le associazioni delle casse malati, generano un aumento dei costi.
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